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Cos’è il principio DNSH

Il principio DNSH nasce per coniugare la crescita economica con la tutela dell’ecosistema, garantendo che gli investimenti siano realizzati senza pregiudicare le risorse ambientali.

Esso è declinato nei sei obiettivi ambientali definiti nell’ambito del sistema di tassonomia delle attività ecosostenibili e ha lo scopo di valutare se una misura possa o meno recare un danno a questi sei obiettivi individuati nell’accordo di Parigi (Green Deal Europeo).

Il Regolamento (UE) 241/2021, istitutivo del Dispositivo Europeo di Ripresa e Resilienza, dispone che possano essere finanziate, nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), soltanto le misure che rispettino il principio DNSH, Do No Significant Harm, introdotto dal Regolamento (UE) 2020/852.

Scopriamo di più sul principio DNSH.

Quando si arreca un danno significativo

Il principio DNSH ha lo scopo di valutare se una misura possa o meno arrecare un danno ai sei obiettivi ambientali individuati dal Green Deal Europeo.

Entrando più nello specifico, un’attività economica arreca un danno significativo:

  • Alla mitigazione ai cambiamenti climatici, se porta a significative emissioni di gas serra;
  • All’adattamento ai cambiamenti climatici, se determina un maggiore impatto negativo del clima attuale e futuro sull’attività stessa, sulle persone o sulla natura;
  • All’uso sostenibile o alla protezione delle risorse idriche e marine, se è dannosa per il buono stato dei corpi idrici, determinandone il deterioramento o la riduzione del potenziale ecologico;
  • All’economia circolare, inclusa la prevenzione, il riutilizzo e il riciclaggio dei rifiuti, se porta a significative inefficienze nell’utilizzo di materiali recuperati o riciclati, all’incremento dei rifiuti, al loro smaltimento o incenerimento, causando danni ambientali;
  • Alla prevenzione e riduzione dell’inquinamento, se determina un aumento delle emissioni di inquinanti nell’aria, nell’acqua o nel suolo;
  • Alla protezione e al ripristino di biodiversità e degli ecosistemi, se è dannosa per le buone condizioni e resilienza degli ecosistemi o per lo stato di conservazione degli habitat e delle specie.

Verifica della conformità

Per ognuno dei sei obiettivi ambientali sono declinate una serie di regole tecniche da rispettare, che possono essere più o meno stringenti a seconda del contributo che la misura PNRR da fornire all’obiettivo in questione.

In base alle disposizioni, gli investimenti del PNRR non devono:

  • Produrre un quantitativo di emissioni di gas a effetto serra tale da non permettere il contenimento dell’innalzamento delle temperature di 1,5 °C fino al 2030 (per esempio, non è consentito l’utilizzo di fonti fossili);
  • Essere esposti agli eventuali rischi indotti dal cambiamento del clima;
  • Compromettere lo stato qualitativo delle risorse idriche;
  • Utilizzare in maniera inefficiente materiali e risorse naturali;
  • Introdurre sostanze pericolose;
  • Compromettere i siti ricadenti nella rete Natura 2000, il principale strumento della politica dell’Unione Europea per la conservazione della biodiversità.

La conformità con il principio DNSH viene verificata ex-ante tramite schede di autovalutazione standardizzate. Questa misura si applica anche per quanto riguarda il REPowerEU, iniziativa volta al miglioramento della dipendenza eccessiva dell’UE dalle importazioni di gas, petrolio e carbone dalla Russia.

Applicazione del principio

In tutte le tipologie di interventi, per ciascuna fase, dalla selezione dei progetti, alle procedure di affidamento e alla rendicontazione del progetto, è presente uno strumento di controllo a comprova del rispetto del principio DNSH.

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