Il Disegno di Legge di Bilancio 2026, al Titolo VI, Articolo 94, reintroduce l’iperammortamento, con l’obiettivo di sostenere gli investimenti delle imprese, andando a sostituirlo agli attuali crediti d’imposta.

Lo scopo della reintroduzione dell’iperammortamento è semplificare la gestione, evitare un limite di spesa massimo oltre al quale gli incentivi vengono congelati, diluire il beneficio su più annualità per consentire la sostenibilità finanziaria da parte del nostro sistema fiscale. Tutto questo garantisce un’entità maggiore dei contributi riconosciuti.

Ma cos’è l’iperammortamento?

L’iperammortamento

L’iperammortamento è un incentivo fiscale che consente alle imprese di dedurre dal reddito imponibile una quota maggiorata del costo di acquisizione di beni strumentali nuovi. In altre parole, si acquista un bene, lo si ammortizza in bilancio, ma con l’iperammortamento il costo diventa più elevato rispetto a quello reale, per cui la quota deducibile è superiore. Questo comporta per l’impresa un risparmio d’imposta.

Beneficiari

L’iperammortamento:

  • Si rivolge a imprese titolari di reddito d’impresa, ovvero soggetti che determinano il reddito a bilancio, non professionisti che operano in regime forfettario o regime minimo.
  • Non è applicabile alle aziende agricole, che determinano il reddito su base catastale.

I beneficiari devono effettuare investimenti in beni strumentali materiali e immateriali nuovi, strumentali all’esercizio dell’impresa, che devono essere destinati a strutture produttive situate in Italia. Ci sono delle componenti aggiuntive per beni “green”: beni per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo, sistemi di accumulo ecc.

 

Interventi ammessi

Con la nuova misura si includono componenti “green”, quali autoproduzione di energia, efficienza energetica, oltre agli investimenti “digitali”.

Secondo il Disegno di Legge di Bilancio:

  • L’iperammortamento è valido per investimenti effettuati nel periodo dal primo gennaio 2026 al 31 dicembre 2026. C’è la possibilità di completamento entro il 30 giugno 2027 se, entro il 31 dicembre 2026, l’ordine è accettato dal fornitore e viene versato un acconto almeno pari al 20% del costo di acquisizione.
  • I beni ammissibili sono beni materiali e immateriali nuovi strumentali compresi negli Allegati A e B della legge 11 dicembre 2016, n. 232 (cioè beni “4.0”/digitalizzazione) interconnessi al sistema aziendale produttivo e beni materiali nuovi strumentali per la produzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo, compresi impianti di stoccaggio per l’energia. Con riferimento all’energia solare, sono considerati agevolabili gli investimenti con i moduli fotovoltaici del registro ENEA.

Limiti di investimento

La bozza prevede tre fasce di investimento per le aliquote di maggiorazione:

Fascia di investimento Maggiorazione
Fino a 2,5 milioni di euro +180%
Oltre 2,5 milioni e fino a 10 milioni di euro +100%
Oltre 10 milioni e fino a 20 milioni di euro +50%

 

Se l’investimento comporta un miglioramento dell’efficienza energetica, ovvero una riduzione dei consumi del 3% o del 5% in certi processi, oppure beni per autoproduzione di energia, le aliquote sono maggiorate:

Fascia di investimento Maggiorazione per investimenti green
Fino a 2,5 milioni di euro +220%
Oltre 2,5 milioni e fino a 10 milioni di euro +140%
Oltre 10 milioni e fino a 20 milioni di euro +90%

Come funziona operativamente

  • L’impresa decide di investire in un bene ammissibile, nuovo strumentale.
  • Il bene deve essere ordinato entro il 31 dicembre 2026, accettato dal venditore entro tale data e deve essere versato un acconto almeno pari al 20% del costo entro il 31 dicembre 2026, per poter ottenere la consegna entro il 30 giugno 2027.
  • Il bene deve entrare in funzione entro il termine previsto.
  • In bilancio si determina il costo di acquisizione del bene, ma ai fini del calcolo delle quote di ammortamento si applica la maggiorazione stabilita.
  • Nei bilanci successivi si applicano le quote di ammortamento sulla base maggiorata, il che riduce l’imponibile fiscale.

*Il Disegno di Legge di Bilancio è stato recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri ed è ora al Parlamento. Potrebbe quindi subire modifiche prima dell’approvazione definitiva.

Fonte.

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