Approvata la legge sul florovivaismo

Il senato ha recentemente approvato la legge sul florovivaismo, aprendo una nuova stagione di sviluppo per il settore agricolo. È prevista una dotazione finanziaria di 700 milioni di euro per il 2023 e 300 milioni per il 2024. Entro 24 mesi dall’entrata in vigore del DDL, il governo adotterà, su proposta del Ministro dell’Agricoltura, i decreti legislativi con cui costruire un quadro normativo organico in materia di coltivazione, promozione, commercializzazione e valorizzazione.

Cosa prevede la legge?

Nello specifico, la legge prevede diversi principi che riguardano le attività agricole in tutti i loro ambiti, ma la parte interessante per quanto riguarda le energie rinnovabili è il fatto che sono in programma misure di riconversione degli impianti serricoli, destinati al florovivaismo, in siti agroenergetici che ne incrementino l’efficienza energetica, al fine di contrastare il relativo degrado ambientale e paesaggistico.

Per mettere in atto questi cambiamenti, sarà stilato un piano quinquennale del settore e un sistema di rilevazione annuale dei dati statistici. L’obiettivo è quello di arrivare a un marchio unico distintivo del florovivaismo Made in Italy.

Il florovivaismo in Italia

Ad oggi il settore costituisce un’importante componente socioeconomica del paese, oltre ad esportare in tutta Europa. Le 24.000 aziende presenti sul territorio rappresentano il 5% del PIL agricolo nazionale.

La disciplina introdotta norma la coltivazione, la promozione, la valorizzazione, la comunicazione, la commercializzazione, la qualità e l’utilizzo dei prodotti florovivaistici. Il settore florovivaistico comprende la produzione di prodotti vegetali e materiale di propagazione e comprende cinque macro-comparti produttivi:

• Floricoltura;
• Produzione di organi di propagazione gamica o agamica;
• Vivaismo ornamentale;
• Vivaismo frutticolo;
• Vivaismo forestale.