Il Clean Industrial Deal, la nuova versione del Green Deal proposto da Ursula Von der Leyen, è stato presentato il 26 febbraio dalla Commissione Europea e mira a sostenere la competitività e la resilienza dell’industria europea grazie a decarbonizzazione e innovazione.
Le industrie europee hanno bisogno di un sostegno urgente e proprio per questo, il Clean Industrial Deal delinea azioni concrete affinché la decarbonizzazione sia motore di crescita per le industrie europee, tra cui l’abbassamento dei prezzi dell’energia, la creazione di nuovi posti di lavoro e le giuste condizioni perché le aziende prosperino.
In questo modo, si mira a fornire agli stati strumenti per rispondere alle maggiori e più urgenti criticità, ma anche a rilanciare l’economia europea a partire dai punti di forza della politica industriale europea. Ad oggi, gli ostacoli che frenano le imprese europee sono, tra gli altri, i prezzi dell’energia troppo alti e l’eccessivo onere normativo.
Cos’è il Clean Industrial Deal
Il Clean Industrial Deal unisce l’azione per il clima e la competitività sotto un’unica strategia di crescita globale, con l’obiettivo di aumentare la produzione sostenibile e diventare un’economia decarbonizzata entro il 2050. La priorità continua a essere la circolarità e l’ambizione è quella di rendere l’Unione Europea il leader mondiale dell’economia circolare entro il 2030, massimizzando le risorse limitate dell’UE e riducendo le dipendenze eccessive dai fornitori di materie prime di paesi terzi.
L’accordo presta particolare attenzione a: industrie ad alta intensità energetica (per esempio acciaio, metalli e prodotti chimici) e settore delle tecnologie pulite, che è al centro della competitività futura e necessaria per la trasformazione industriale.
Un altro elemento molto importante è la circolarità, che mira a ridurre gli sprechi, promuovendo il riciclaggio, il riutilizzo e la produzione sostenibile.
Al fine di ridurre le bollette energetiche per industrie, aziende e famiglie, la Commissione Europea ha adottato il Piano d’azione per l’energia accessibile. Questa legge aumenterà la domanda di prodotti realizzati nell’UE. Saranno mobilitati oltre 100 miliardi di euro per sostenere la produzione pulita made in EU. Si prevede di:
- Adottare un nuovo Quadro di aiuti di stato per accelerare l’approvazione degli aiuti di stato per implementare le energie rinnovabili;
- Rafforzare il Fondo per l’innovazione e proporre una banca per la decarbonizzazione;
- Lanciare un bando dedicato per stimolare la ricerca e l’innovazione in questi settori;
- Modificare InvestireUE per aumentare la quantità di garanzie finanziarie che InvestEU può fornire per sostenere gli investimenti.
Circolarità
Per garantire l’accesso alle materie prime e ridurre la dipendenza da fornitori inaffidabili, l’UE ha in mente di istituire un meccanismo che consenta alle aziende europee di riunirsi e aggregare la loro domanda di materie prime essenziali, creare un centro per le materie prime critiche e adottare una legge sull’economica circolare.
Competenze e lavoro
Possedere le competenze necessarie per sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio è un altro degli scopi che la Commissione punta a raggiungere attraverso la creazione di un’Unione delle competenze.
Nel 2026 sarà adottato il circular economy act per accrescere il riutilizzo dei materiali e ridurre la dipendenza da fornitori esterni. Sarà necessario andare oltre le tradizionali soluzioni e considerare sei driver aziendali:
- Energia accessibile;
- Mercati guida;
- Finanziamenti;
- Circolarità e accesso ai materiali;
- Mercati globali e partnership internazionali;
- Competenze.
A questi andranno integrate azioni concrete, come la riduzione della burocrazia, il pieno sfruttamento della scala del Mercato unico, il potenziamento della digitalizzazione, l’accelerazione dell’implementazione dell’innovazione, la promozione di posti di lavoro di qualità e il migliore coordinamento delle politiche a livello UE e nazionale.
Azioni del CDI
All’interno del patto rientra anche l’industrial decarbonisation accelerator act, una misura che mira a consentire ai produttori europei di conseguire un vantaggio competitivo grazie all’offerta di prodotti sostenibili.
Il clean industrial deal è una conferma dell’impegno che l’Unione Europea ha nei confronti degli obiettivi climatici.